L'agenzia delle Entrate ha diffuso ieri la bozza di certificazione degli utili che emittenti e intermediari dovranno utilizzare per utili e proventi equiparati corrisposti nel 2008. Rispetto al vecchio modello, le istruzioni precisano che la certificazione può essere rilasciata anche a non residenti che hanno percepito utili soggetti alla ritenuta dell'1,375% (società ed enti soggetti a imposta sul reddito delle società residenti nella Comunità o in Norvegia).
Inoltre, si prevede la separata indicazione dei dividendi complessivi – su partecipazioni qualificate – formati con utili prodotti fino all'esercizio in corso al 31 dicembre 2007 (che concorrono a formare il reddito delle persone fisiche e delle società di persone nella misura del 40%) da quelli formati con utili prodotti negli esercizi successivi (che concorrono a formare i redditi di tali soggetti nella misura del 49,72%). Non vanno certificati gli utili corrisposti da società in regime di trasparenza (articoli 115 e 116 del Testo unico). La stessa distinzione si ha in riferimento ai proventi degli strumenti finanziari partecipativi e dei contratti di associazione in partecipazione e di cointeressenza.
Come gli anni scorsi, le istruzioni precisano che la certificazione non va rilasciata in relazione a utili e altri proventi assoggettati a ritenuta a titolo d'imposta o a imposta sostitutiva, in base agli articoli 27 e 27-ter del Dpr 600/73 (corrisposti a persone fisiche residenti sul partecipazioni non qualificate). Non vi è, peraltro, obbligo di rilascio della certificazione nel caso di utili e proventi relativi a partecipazioni detenute nell'ambito di gestioni individuali di portafoglio di cui all'articolo 7 del decreto legislativo 461/97.
I percettori degli utili dovranno utilizzare i dati contenuti nella certificazione per indicare i proventi conseguiti nella dichiarazione annuale dei redditi.